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INTERVISTA A STEFANO POLI PUBBLICATA DA IL SOLE 24 ORE
Ad inizio settembre Stefano Poli, Group Managing Director di SIAE MICROELETTRONICA, è stato intervistato da Il sole 24 ore, il più importante quotidiano finanziario italiano. L’intervista è stata firmata da Simona Rossitto, giornalista de Il Sole 24 ore, esperta di telecomunicazioni ed economia digitale. L’articolo integrale, disponibile on line sul sito del quotidiano (https://www.ilsole24ore.com/art/dopo-crisi-siae-microelettronica-auspica-aiuto-invitalia-ipo-5-anni-AFcvNozD), è riportato qui di seguito.
L'intervista è stata ribattuta anche da Borsa Italiana e dalla nostra pagina Linkedin.
Dopo la crisi Siae Microelettronica auspica l'aiuto di Invitalia, Ipo in 5 anni
Parla il direttore generale Stefano Poli
di Simona Rossitto - 18 settembre 2024
Dopo la crisi e la ristrutturazione, Siae Microelettronica, società che opera nella produzione di tecnologia per le reti, nello stesso settore di colossi come Huawei o Ericsson, vuole aprire il capitale a investitori e partner e accarezza di nuovo, nel giro di 4-5 anni il progetto Borsa, annunciato qualche anno fa e poi messo da parte. E' il quadro che disegna a Radiocor Stefano Poli, direttore generale del gruppo di Cologno Monzese di proprietà della famiglia Mascetti. Inoltre, aggiunge Poli, «abbiamo avviato un processo cruciale che è in fase avanzata con Invitalia per il suo ingresso come socio di minoranza nell'azionariato, nel ruolo di sostenere le aziende in crisi, ma strategicamente importanti a livello nazionale, nell'ambito del piano Salva Imprese sotto l'egida del Mimit. Al momento siamo in fase di due diligence avanzata».
Ingegner Poli, il gruppo ha chiuso il 2023 con un fatturato pari a 150 milioni. Il trend negativo registrato negli scorsi anni è superato?
Negli ultimi 3-4 anni il mondo delle telecomunicazioni è cambiato notevolmente, soprattutto per quanto riguarda la microelettronica che ha subito, tra le diverse problematiche, la crisi del microchip. La pandemia di Covid ha accentuato le criticità e creato un grosso problema di logistica e approvvigionamento in generale. Nel 2021 abbiamo registrato una perdita che è diventata significativa nel 2022. Alla fine del 2022 è iniziata la fase di ristrutturazione, utilizzando anche i contratti di solidarietà, per poter gestire la contrazione di mercato. Abbiamo ad esempio ridotto nel tempo, con uscite su base volontaria, l'organico da 1400 persone a 1.011, delle quali 800 sono attualmente in Italia.
Già nel 2023, grazie anche alla ripresa, siamo riusciti a riportare il gruppo al break-even. Nel corso di quest'anno stiamo lavorando per generare cassa. Siae Microelettronica oggi è coinvolta in progetti finanziati a livello nazionale ed europeo, abbiamo partecipato ad alcuni bandi e a fine 2023 ci siamo aggiudicati un progetto per un finanziamento europeo (progetto Ipcei) di 180 milioni di euro in cinque anni che, tra i diversi output previsti, ci permettera' di sviluppare prodotti innovativi per l'industria 5G e 6G, oltre ad accedere al mercato dell'accesso. Un altro elemento fondamentale di rilancio è stato l'ingresso nel 2022 nel consorzio Oran Alliance, che raggruppa una serie di aziende a livello mondiale che credono nello sviluppo di una piattaforma tecnologica aperta.
Tuttavia le difficoltà permangono, Siae Microelettronica, si trova a concorrere con colossi come Ericsson o Huawei e nasce come impresa familiare. Che cosa sta cambiando oltre all'ingresso di manager esterni nella catena di comando?
La società ha colto l'occasione della crisi per rendersi conto che è necessario rafforzarsi a livello di azionariato, portando quindi a bordo nuovi soci e quindi nuovo capitale così come rafforzando la governance, sebbene gli attuali soci si siano dimostrati e si stiano dimostrando pienamente coinvolti nel rilancio del gruppo. Con questo obiettivo abbiamo aperto alcuni fronti. C'è. ad esempio, la possibilità dell'arrivo di un investitore industriale come partner, utile e strumentale a livello di supply chain per rafforzare la capacità industriale e aumentare la profittabilità del prodotto, e abbiamo avviato un paio di trattative con possibili investitori finanziari. Infine, ma non per importanza, abbiamo avviato un processo cruciale che è in fase avanzata con Invitalia per il suo ingresso come socio di minoranza nell'azionariato, nel ruolo di sostenere le aziende in crisi, ma strategicamente importanti a livello nazionale nell'ambito del piano Salva Imprese sotto l'egida del Mimit. Al momento siamo in fase di due diligence avanzata e Invitalia dovrebbe nelle prossime settimane arrivare a considerare un investimento che avrebbe due scopi: rafforzare la posizione finanziaria del gruppo, creando il più possibile sinergie con i benefici dei progetti finanziati, e continuare il processo di creazione di valore altamente tecnologico. I tempi sono stretti e le azioni strategiche qui citate consentirebbero alla società di trovarsi in una situazione molto più forte, sia a livello di bilancio sia come presenza nel mercato, per poter consolidare la presenza a livello mondiale e ulteriormente crescere. Parallelamente - e il mio caso è un esempio visto che sono entrato nel gruppo sette anni fa con un ruolo commerciale apicale e ora ricopro la carica di direttore generale - stiamo avviando un processo per rafforzare la 'managerialità’ nella gestione dell'azienda a supporto del piano di rilancio, attraverso sviluppo di risorse interne e quindi inserimento di nuove risorse.
Nel 2020 avete annunciato il progetto di quotazione in Borsa, lo avete accantonato dopo la crisi, ma ora potrebbe tornare in auge?
Sì, guardiamo anche alla quotazione in Borsa come possibile obiettivo a medio/lungo termine che significa che, se il piano di rilancio avrà successo, si potrebbe pensare di portarla a termine tra quattro-cinque anni circa. Il timing giusto potrebbe essere quello del 2028-29. Ciò detto la quotazione in Borsa non è il solo obiettivo a medio/lungo che stiamo valutando. Nel frattempo, ovviamente, occorre urgentemente completare la ristrutturazione e il rilancio della societa'. L'entrata di Invitalia nell'azionariato, così come quella di un partner industriale e/o finanziario, se venissero confermate, sarebbero un importante acceleratore.Nel frattempo, vogliamo rafforzare la governance e creare strumenti e indicatori gestionali e finanziari nella prospettiva della Borsa o di un possibile merger, diventando più attrattivi, anche se la famiglia Mascetti, che rappresenta gli attuali azionisti e amministratori, stanno continuando a supportare l'azienda anche in questo periodo di crisi, rappresentando un elemento importante ed integrante del progetto di rilancio.
Che cosa comporterebbe in pratica l'ingresso di Invitalia?
Parliamo di quota minoritaria qualificata, ma decisamente importante. In fase istruttoria Invitalia ha messo sul piatto 30 milioni di budget, poi la cifra finale dell'investimento dipenderà dall' esito della due diligence e delle trattative a chiusura dell'operazione. L'ingresso di Invitalia èauspicato dagli attuali azionisti e management in quanto darebbe forte rilevanza e supporto al mantenere e ulteriormente rafforzare l'asset tecnologico innovativo e strategico a livello nazionale e europeo del gruppo Siae Microelettronica.